Quand'era ancora possibile accendere dei falò nelle spiagge libere, era abitudine passare qualche nottata estiva in riva al mare.
Ragazze e ragazzi si dedicavano già dall'imbrunire alla raccolta di vongole, cappe lunghe, telline e a pescare qualche pesce che venivano cotti a rate in attesa dell'alba.
Non mancavano mai le birre, l'acqua minerale, il vino, le salsicce e la chitarra.
Tassativo il bagno di mezzanotte.
Jennifer, inglesina doc che trascorreva l'estate con il nostro gruppo di amici, preparava uno stuzzichino che non conoscevamo.
Avvolgeva delle prugne secche disossate in un paio di fettine di pancetta affumicata, le fermava con uno stuzzicadenti e le rosolava parte a parte e molto velocemente in una padella (senza condimento) da mangiare calde direttamente dalla padella.
Come le ciliege: una tira l'altra.
Mi hanno detto che si possono fare allo stesso modo i datteri con il prosciutto crudo. Proverò.
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